Un’idea è
inutile se non le può essere data alcuna forma di espressione. Un uomo
pensa solo quando è insoddisfatto dello stato delle cose. Per un uomo e quindi
anche per Valerio Giuffrè non significa molto pensare in solitudine senza
comunicare agli altri gli esiti delle sue riflessioni. Le idee non possono
essere organizzate senza venire espresse, ed è scontato che la libertà di
esprimere le proprie idee sia parte integrante della libertà di avere
propri pensieri. Se l’espressione delle idee è proibita, la libertà di
pensiero ne risente immediatamente.
VALERIO
GIUFFRÈ è nato a Colleferro (Roma), si è laureato in Medicina e Chirurgia
presso La Sapienza di Roma. Saggista in tematiche filosofiche, con Bastogi
ha pubblicato: La dialettica post contemporanea ( 2012); Antigenesi (2014);
La Neofilosofia ( 2014); Sulla follia di Marx-Engels (2015); Umanismo e
Logos (2016); Senofane (2016); Dike (2017); Sulle antinomie di Nietzsche e
Maometto (2017); Sulla Natura (2018); Vademecum Filosofico (2019);
Essenzialismo Filosofico (2019), La Metamorfosi (2020); Il mio Occidente
(2020); Summum Philosophiae (2021); Humanum non humanum (2021); Sofologia
(2022); Veritatum Naturae (2022). Per L’Antimetafisica ha ottenuto il
Premio Spoleto 2012. In qualità di artista ha ottenuto numerosi
riconoscimenti: il Premio Rieti sul Risorgimento Italiano ed il Premio
Spoleto Festivalart 2011. Nel 2013 a Napoli gli viene conferito il Premio
Europeo Oscar Wilde per la cultura.
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